Tartufo

Pregiato, dal sapore intenso, bianco o nero, il tartufo in Umbria è il re della tavola.

Se il tartufo bianco pregiato si trova soprattutto nell’area dell’Alto Tevere (Città di Castello, Umbertide, Pietralunga, Montone, Monte S. Maria Tiberina, Citerna, S. Giustino) e dell’Alto Chiascio (Gubbio, Scheggia, Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Valfabbrica) e nel ternano (Orvieto, Porano, Montecchio, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Allerona, Ficulle, Parrano, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Fabro) il nero pregiato caratterizza le zone della Valnerina, dello Spoletino e Valtopina (Norcia, Cascia, Preci, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Cerreto di Spoleto, Sellano, Spoleto, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Stroncone.).

Inconfondibile per aroma e aspetto, il tartufo è molto usato nella cucina tipica umbra per primi piatti o secondi decisi e raffinati.

Il tartufo bianco, fino agli anni 40 del secolo scorso era destinato a un consumo prevalentemente locale e solo dopo la seconda guerra mondiale ha preso il via la valorizzazione del pregiato tubero e la sua esportazione a livello internazionale.

Il tartufo nero deve, invece, la sua diffusione sulle tavole di fuori regione ai norcini, che recandosi in giro per l’Italia centrale per la lavorazione del maiale, lo portavano sui mercati locali durante la stagione. Lo sviluppo del mercato del tartufo nero pregiato e della sua lavorazione in Valnerina risale alla fine dell’Ottocento.

Oggi il tartufo è, senza dubbio, uno dei prodotti più apprezzati sia fresco che lavorato.

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