Da Deruta a Marsciano sulla via della Ceramica e del Laterizio

Se Deruta è famosa in tutto il mondo per la produzione di raffinata ceramica, Marsciano è il maggior centro produttivo di laterizi e terrecotte della regione. Su queste produzioni tipiche entrambe le città hanno scritto la loro storia. Tra Perugia e Todi, sia Deruta che Marsciano meritano una visita non solo per l’arte e l’architettura che ancora li contraddistingue, ma anche per la natura che li circonda, ricca di sentieri e paesaggi incontaminati.

Ricca e suggestiva, proseguendo verso sud, si erge, arroccata sui colli, Todi, la cui storia ancora oggi vive attraverso i suoi imponenti palazzi e gli scorci unici sulla valle. A pochi chilometri, infine, suggeriamo la visita al borgo di Monte Castello di Vibio, in cui si trova un piccolo gioiello, prezioso e originale: il caratteristico teatro della Concordia, che con i suoi 99 posti è il più piccolo teatro al mondo.

La storia di Deruta è strettamente legata a quella di Perugia, che ne fece una sua roccaforte a difesa del confine con Todi. Proprio a causa della sua posizione, il borgo subì più volte distruzioni e ricostruzioni fino al 500, quando poté godere di un lungo periodo di pace. 

Fu in concomitanza con esso che si sviluppò la produzione della maiolica, per cui Deruta divenne uno dei centri più importanti dell’Umbria. Nel centro storico, che si erge sulla città moderna, si trovano diverse testimonianza del passato derutese, tra cui la chiesa di San Michele Arcangelo e il palazzo comunale, dove ha sede anche la Pinacoteca, e la chiesa di San Francesco, con il Museo Regionale della Ceramica.

Anche la storia di Marsciano, situato a una manciata di chilometri, è segnata dal suo essere terra di confine tra Perugia e Todi e dalla produzione della terracotta, fiorente già nel periodo rinascimentale, evolutasi poi, dalla seconda metà del 700, nella produzione del laterizio per l’edilizia. È proprio a Marsciano che ha sede il Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, un percorso espositivo diffuso, che comprende ben cinque siti, nel comune di Marsciano: le due fornaci restaurate di San Fortunato e Compagnano, l’antenna museale di Compignano e quella di Spina e la sede principale collocata nello storico palazzo Pietromarchi a Marsciano.

Nell’area sono peraltro numerosi i percorsi da fare magari in bicicletta, alla scoperta dei piccoli borghi che circondano Marsciano, come Cerqueto, Spina, Papiano, Collepepe e i tanti piccoli castelli disseminati sul territorio.

Appena un po’ più distante si erge l’abitato di Collazzone, di origine umbra, dominato quindi da Etruschi, Romani, Longobardi. Quello che si può visitare oggi è il borgo medievale, che conserva le caratteristiche dell’architettura militare longobarda.

Scendendo verso sud, la città di Todi si apre sui colli, a dominare la valle del Tevere. La visita a Todi parte dall’imponente Chiesa di Santa Maria della Consolazione, che si erge fuori dalle mura cittadine, uno dei più importanti esempi dell’architettura e dell’arte rinascimentale.

Ad accogliere il visitatore nel centro storico è, invece, la caratteristica piazza del popolo, sulla quale si affacciano il palazzo del Popolo e quello del Capitano,  rispettivamente della prima e della seconda metà del Duecento, collegati oggi da un cavalcavia seicentesco. Imponenti, uno di fronte all’altro, il Duomo e il Palazzo dei Priori.

Di notevole pregio artistico è il tempio gotico di San Fortunato, caratterizzato dall’imponente scalinata di accesso, la cui cripta conserva le spoglie dei santi patroni della città e del frate-poeta Jacopone Benedetti, noto come Jacopone da Todi, che qui nacque nel 1230.

Legata alla storia di Todi è anche quella del piccolo borgo di Monte Castello di Vibio, castello medievale che domina la valle del Tevere. Il suo nome deriva dall’antica gens Vibia, che ebbe numerosi possedimenti nell’area.

Più tardi, entrò sotto il controllo di Todi, che lo mantenne a lungo. Se una passeggiata per il borgo è senza dubbio interessante, da non perdere è la visita al teatro della Concordia, realizzato nel 1808 su iniziative di alcune famiglie illustri del paese, che con i suoi 99 posti è il teatro più piccolo del mondo.

Tra le ricette tipiche di queste zone ricordiamo i Pammelati, dolci simili a un supplì, della tradizione derutese (e torgianese), prodotti con pane grattugiato, noci, cannella, miele, scorza d’arancio e, a piacere, pinoli. Peraltro, sia nell’area di Marsciano che di Deruta si produce anche il Pampepato, tipico di Terni

L’estensione della tradizione anche alle propaggini meridionali della provincia di Perugia si deve, probabilmente, al fatto che molti da qui andavano a lavorare a Terni, quando l’industria della città era fiorente, riportandone a casa la tradizione del dolce tipico natalizio.

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